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Madonna del Sasso
 

CENNI STORICI E TERRITORIO 

Osservando i monti a Sud-Ovest del Lago d`Orta,immediatamente al di sopra della zona industriale del rubinetto, si scorge il Comune di Madonna del Sasso , ai confini con la Valsesia. Il territorio si estende per una superficie complessiva di poco superiore ai 15 kmq., è sovrastato dai Monti Briasco ed Avigno, di modeste altezze, ed è posto tra i 500 e gli 800 m. s.l.m.
Questa particolarità colloca la zona in questione come terra di mezzo e cioè non vera e propria montagna,anche se i boschi di faggio e di castagno che caratterizzano il paesaggio sono stati l` elemento fondamentale dell` origine e dello sviluppo dei centri abitati che ora lo compongono.
Si ha notizia sin dal lontano 962 di questi villaggi, sedi di pastori compresi nel Feudo Vescovile di S. Giulio di Orta e gli alpeggi che si incontrano ancora oggi lungo i sentieri meta di passeggiate, sono la testimonianza del passaggio di questa popolazione che nei secoli scorsi ha tratto dalla pastorizia e dalla terra l` unico sostentamento.

Il Comune di Madonna del Sasso è stato istituito nel 1928 dopo la soppressione dei due Comuni allora in essere:
ARTO` Capoluogo con CENTONARA BOLETO - Capoluogo con PIANA DEI MONTI e la sede municipale è stata istituita a Boleto, dove risiede attualmente ed è composto da quattro frazioni: Artò, Boleto, Centonara, Piana dei Monti a popolazione residente nel XIX secolo oscilla tra i 500 ed i 900 abitanti, nei quattro paesi e nel secolo successivo, dopo aver toccato le 972 unità in base al censimento del 1911, comincia a decrescere sempre più sensibilmente. Le ragioni legate alla diminuzione sono assolutamente comprensibile e da ricondurre ai cambiamenti economici. Così mentre per lunghi anni la popolazione maschile è emigrata in Svizzera ed in Francia per la pratica dei mestieri in uso: cuoco, muratore e calzolaio, nel corso degli anni Sessanta si è avuto il movimento inverso di immigrazione dal Sud per la ricerca di un posto in fabbrica, dalla Calabria a Boleto e Centonara, specialmente dove si trovavano alloggi liberi.
Non bisogna per dimenticare che una delle attività che ha maggiormente impegnato gli uomini nei cento anni dalla metà del 1800 alla metà circa del 1900 è quella del sass, lo scalpellino, impegnato nelle cave di granito sottostanti il Santuario.

Le donne, fino a qualche tempo fa non prestavano la loro opera nelle fabbriche o negli uffici, ma si occupavano delle famiglie allora numerose; spesso dovevano preoccuparsi anche dell` alimentazione e della mungitura degli animali facenti parte del patrimonio famigliare ed ancora coltivare i campi che costituivano la maggior fonte di nutrimento, procurare la legna per riscaldare e cucinare. Donne che hanno sempre avuto un` importanza rilevante all` interno di questa comunità tanto è che la prima donna a ricoprire la carica di Console fu proprio un abitante di Madonna del Sasso, nel lontano 1776, Lucia Bonetta ed in tempi più recenti il primato del Sindaco donna in Italia spetta sempre a Madonna del Sasso con l` elezione negli anni `50 di Fanny Crespi.


Nel periodo della resistenza questo territorio è stato lo scenario della lotta partigiana combattuta con fierezza e coraggio da ragazzi e adolescenti sorretti da ideali di libertà, da donne che hanno dato il loro contributo sia con la collaborazione alla lotta, sia come staffette porta ordini. (una in particolare si è distinta in questa veste: la staffetta bionda Biancaneve), capitanati da comandanti che sono passati alla storia. Per molti di loro non vi è stato ritorno a casa, sono rimasti a ricordare il loro passaggio ed il sacrificio della loro vita dei cippi nei luoghi dove sono caduti.

A Boleto aveva sede il Comando della Brigata Rocco, poi VI Nello, a capo della quale era il Tenente Nello Olivieri, originario della Lunigiana: un giovane che si distingueva per le sue doti non solo strategiche, ma soprattutto umanitarie e che fu ucciso in un` imboscata nell`Agosto del 1944; a Nello sono stati dedicati una Piazza a Boleto ed un sentiero inaugurato nel sessantesimo anniversario della sua scomparsa che da Boleto porta a Briasco.

La popolazione attuale del Comune consta di n. 460 residenti, di un numero sempre maggiore di abitatori di seconde case dove vengono a trascorrere il fine settimana, piuttosto che i periodi di vacanza, in un luogo certamente tranquillo, uno scrigno di bellezze naturalistiche con itinerari che consentono di attraversare boschi incantati e paesaggi da fiaba.

Tratto dal Sito della Comunità Montana Cusio Mottarone
 


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