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Pogno
POGNO
Il comune di Pogno, a nord-ovest di Borgomanero, appare citato già nel XII secolo col nome di Podegno e successivamente di Pudigno. Appartenne al Feudo di San Giulio di Orta, possesso dei vescovi di Novara dal X secolo al 1767. Come testimoniano i resti del castello, che si incontra salendo verso la frazione di Prerro, Pogno fu a lungo un luogo fortificato. Dal 1928 al 1948 formò, con San Maurizio d`Opaglio e Pella, il Comune dei Castelli Cusiani. Da lungo tempo luogo di villeggiatura, questa zona ha visto nel Novecento il fiorire dell`industria legata alla fabbricazione di rubinetti.
Dalle Origini al Cinquecento
La Storia L`antico Podonium lasciò testimonianze in un`iscrizione di epoca romana. In età medievale il centro appare citato a partire del 1020. Era già Parrocchia nel 1348 ma la separazione del battistero da Cozzano, centro a cui fu sempre legato, avvenne il 10 febbraio 1551. Nel centro abitato l`età medievale ha lasciato testimonianze m alcune costruzioni di cui si riconoscono tracce e nella cinta ellittica, con portale, che si incontra salendo verso la frazione Prerro. Come Pella e San Maurizio d`Opaglio rimase sotto il controllo dei vescovi fino al 1767.
L` Età Barocca: il Seicento e il Settecento
La Storia In questi secoli il borgo definì le sue caratteristiche urbanistiche ed economiche che si basavano prevalentemente sulla fertilità del territorio coltivato a grano e ricco di castagni. Le tre località (Pogno, Berzonno e Prerro) contavano nel 1661 150 abitanti suddivisi fra 140 famiglie e potevano mantenere otto ecclesiastici. La frazione Prerro divenne Parrocchia autonoma solo nel 1791. Episodio locale da sottolineare fu la nascita in Pogno del pittore Giovanni Battista Giulini detto il Romano che fu allievo di Carlo Merati. Il Giulini fu artista di una certa notorietà che lavorò a Milano, Venezia, Torino e Vercelli luogo dove morì nel 1682. Sul piano della beneficenza si segnala l`atto generoso del benefattore Righi che, con testa- mento datato 20 agosto 1703, lasciò sostanze per fornire la dote ad una fanciulla povera.
L`Ottocento e il Novecento
La Storia La storia della beneficenza è documentata anche in questo centro dove Vincenzo Piralla lasciò dei beni per l`istruzione ai fanciulli della Parrocchia, come compare nel suo testamento del 1 gennaio 1830. Nel corso di questi secoli, poi, anche questo Comune si modificò in senso moderno, dotandosi di tutte quelle strutture indispensabili per lo svolgimento di una normale vita civile, fino ad arrivare alla situazione urbanistica ed economica attuale, ampiamente analizzata nella relativa scheda. Negli anni ottanta del novecento sono documentate nel Comune 118 aziende manifatturiere che occupano 685 unità lavorative per la produzione di rubinetterie, lavorazione dei metalli e confezioni. Diffusi sono ancora i prati e i boschi che conferiscono al territorio comunale una particolare atmosfera.
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