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Orta: l`Isola di San Giulio
Le bellezze ambientali ed artistiche, le millenarie e fascinose vicende storiche fanno dell’Isola di San Giulio un complesso museale all’aperto di eccezionale rilievo, dove ogni pietra ha visto secoli di storia. Frequentata fin dal Neolitico, l’isola fu probabile luogo di culti pagani fino alla cristianizzazione. Secondo la tradizione verso la fine del IV secolo il greco Giulio, originario dell’isola di Egina, vi costruì la sua centesima e ultima chiesa dopo aver cacciato i serpenti e i draghi che infestavano il luogo. L’attuale basilica, stupendo esempio di architettura romanica, in cui è conservato il corpo del Santo, dopo numerose trasformazioni fu completata nel XII secolo con l’aggiunta del tiburio e del campanile. Contiene uno splendido pulpito in marmo nero di Oira del XII secolo, capolavoro dell`arte lombarda di quell`epoca, affreschi dei secoli XV, XVI e XVII, opere lignee ed un altare ricco di marmi policromi del 1698. Recenti scavi archeologici hanno messo in luce le tracce della chiesa paleocristiana costruita da San Giulio. Il castello costruito sull’isola attorno al VI secolo fu al centro di varie vicende militari culminanti nell’assedio del 962 con cui l’imperatore Ottone I di Sassonia costrinse alla resa Willa, moglie di Berengario II, re d’Italia. Durante quegli eventi nacque sull’isola un personaggio destinato a giocare un ruolo importante nelle vicende del cristianesimo europeo: Guglielmo da Volpiano. Demolito il castello nel XIX secolo, il luogo fu occupato da un seminario, destinato in seguito a Monastero Benedettino. Le religiose, seguendo il motto “Ora et labora”, alternano il lavoro alla preghiera nel silenzio della clausura, dedicandosi, tra l’altro, con abilità e pazienza al restauro di arazzi.
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